Cassino, omicidio Mollicone, Serena quel giorno era in caserma




Ancora una testimonianza fondamentale resa in aula a Cassino nel corso del processo per l’omicidio di Serena Mollicone. È stato ascoltato il colonnello dei carabinieri Pietro Caprio che, all’epoca era in servizio presso il comando provinciale di Frosinone. Particolare attenzione è stata posta sull’ordine di servizio stilato quel giorno, il primo giugno del 2001, nella caserma dei carabinieri di Arce. I conti non tornano, l’ordine di servizio è stato redatto da due carabinieri, Santino Tuzi e Quatrale. Tuzi prima aveva dichiarato di non aver visto Serena in caserma e poi ritrattò. Secondo Caprio l’ordine di servizio di quella mattina del primo giugno del 2001 risulta essere in parte non veritiero come disse anche il brigatiere Tuzi, Quatrale invece sostiene il contrario. Una conversazione tra Tuzi e Quatrale sull’ordine di servizio venne intercettata però Quatrale venne precedentemente informato di essere appunto intercettato, una intercettazione di cui non esiste traccia in una informativa del 2009  redatta proprio dal colonnello Caprio. Scelte investigative secondo il colonnello, in un momento in cui gli elementi a disposizione delle indagini erano diversi. La procura vuole anche far luce sul suicidio del brigatiere Tuzi, anche qui è inspiegabile il fatto che l’estremo gesto del carabiniere non sia mai stato messo in relazione con le dichiarazioni rese dallo stesso. “Ci sono persone che sanno e dopo venti anni ancora non parlano”, queste le parole di Maria Tuzi, figlia di Santino, la persona forse più provata e che difende a spada tratta il padre.
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