PULIZIA DEI FONDALI MARINI

Nella giornata mondiale del mare sono entrati in azione anche i sommozzatori dei  Nuclei sub della Guardia Costiera e centinaia di subacquei volontari si sono immersi nelle darsene e nei porticcioli di diverse regioni costiere d’Italia, dando vita alla campagna “Mare Pulito”, la più importante giornata di pulizia dei fondali mai realizzata in Italia, organizzata congiuntamente dal progetto europeo Clean Sea LIFE e dal Corpo delle Capitanerie di Porto-Guardia Costiera con lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della sostenibilità ambientale in difesa degli ecosistemi marini e costieri.

I Comandi territoriali hanno garantito la sicurezza delle operazioni in mare, nel rispetto delle norme vigenti in tema di emergenza Covid-19, mentre gli enti territoriali hanno provveduto, al termine delle attività, allo smaltimento dei numerosi rifiuti recuperati.

Ammonta indicativamente a 8,5 tonnellate a livello nazionale, il quantitativo complessivo di rifiuti raccolti nei porti, porticcioli, darsene ed aree di pregio ambientale.

Tra il materiale rimosso dai fondali – che sono stati così bonificati – anche pneumatici di auto e camion, attrezzi da pesca, sacchetti, bottiglie e materiale plastico, sedie e lettini da spiaggia, guanti e stoviglie monouso, mascherine, fusti metallici, cassette, materiale elettronico di risulta, cime d’ormeggio e batterie esauste. Ancora, diverse “reti fantasma”, abbandonate sul fondo del mare e dannose per l’ambiente marino.

Nell’ambito della Regione Lazio è stato registrato un quantitativo di rifiuti rimosso pari a 3,4 tonnellate complessive di cui circa 1 tonnellata di materiale plastico recuperato. Le attività hanno interessato nei giorni scorsi anche la Capitaneria di porto di Gaeta e l’Ufficio Circondariale marittimo di Ponza che hanno garantito la sicurezza in mare attraverso personale a terra e mezzi navali alle operazioni di bonifica e pulizia dei fondali antistanti la Darsena Porto Salvo di Gaeta, il porticciolo di Caposele di Formia e Punta della Madonna a Ponza. Tra le cose recuperate in mare a Gaeta, anche due pesanti carrelli portamine in ferro risalenti alla Seconda Guerra Mondiale. L’obiettivo primario resta comunque quello di sensibilizzare la collettività ed evidenziare quanto l’impatto dell’uomo possa essere determinante per la salute e la conservazione degli ecosistemi marini e delle specie ittiche.”

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