LICENZIATO INGIUSTAMENTE, ARRIVO L’INDENNIZZO PER LA FAMIGLIA

Un processo durato ben nove anni che si è celebrato presso il tribunale di Cassino. Una vicenda dolorosa commentano i legali, che ha riguardato un licenziamento ritenuto illegittimo dal giudice del Lavoro e che ha riconosciuto la nullità del licenziamento comminato ad Alfredo Morra nel 2008 a seguito del superamento del periodo di comporto ovvero quel termine che la legge riconosce al lavoratore per le assenze dovute a malattia. Siamo riusciti  a dimostrare, spiega Giovanni Di Murro, attraverso una perizia medico legale, confermata dal consulente tecnico d’ufficio che ha puntualmente ricostruito tutto l’iter lavorativo dell’operaio, che le assenze dipendevano dalle condizioni di lavoro all’interno della Fiat. Secondo la ricostruzione dei fatti Alfredo Morra era costretto a svolgere un’attività di mulettista su carrelli elevatori vecchio modello, e su una pavimentazione – oggi sostituita – fatta di tocchetti di legno – era costretto poi a spostare attrezzi pesanti. Tutto ciò ha determinato una patologia che non gli ha consentito di continuare a lavorare. Si tratta di una sentenza, dice Di Murro, che rende giustizia al lavoratore come uomo e attua i principi costituzionali del diritto al lavoro e del diritto alla salute.

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