IMPIANTO TRATTAMENTO RIFIUTI ORGANICI, TERMINATO IL CONTENZIOSO



È stata posta la parola fine al contenzioso tra il Comune di Piedimonte San Germano e la società Ares per la realizzazione da parte dell’azienda di un impianto per il trattamento di rifiuti organici per trasformarli in ammendanti, vale a dire in sostanze idonee all’uso in agricoltura. Sette anni di battaglia legale che si è conclusa nei giorni scorsi con l’ennesima vittoria per gli imprenditori lombardi che hanno scelto questo territorio per investire e creare occupazione. L’iniziativa ha avuto una accanita e non sempre comprensibile opposizione. L’accanimento è stato tale che oltre al Comune, al Consorzio di Bonifica della Valle del Liri e al Consorzio per la Tutela del peperone, è sceso in campo anche il Cosilam, pur in assenza di ogni competenza, il quale ha preteso di disciplinare le aree di proprietà Ares per impedire la realizzazione dell’impianto. Il TAR del Lazio ha quindi respinto i ricorsi del Comune di Piedimonte, del Consorzio del Peperone e del Cosilam contro l’AIA. Il TAR del Lazio ha accolto il ricorso di Ares contro il Cosilam e ha dichiarato che questo non ha nessun potere per regolare l’uso edilizio delle aree Ares. Oggi è certificata la correttezza dei provvedimenti di VIA e di AIA per effetto di sentenze conformi di primo e di secondo grado. Nulla può più ostacolare la realizzazione dell’impianto. La legge ambientale, di derivazione europea, è molto severa per la tutela della salubrità dei luoghi, della salute umana e dell’ambiente. Per poter realizzare un impianto per il trattamento di rifiuti organici, sono necessarie due autorizzazioni; la valutazione di impatto ambientale e l’Aia, l’autorizzazione integrata ambientale, che definisce tutti i limiti di emissione considerati tollerabili dall’ambiente. Ares ha superato entrambe le prove perché ha elaborato un progetto supportato da studi scientifici.
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