È stato denunciato in stato di arresto dai carabinieri della stazione di Sant’Apollinare coadiuvati dagli uomini della compagnia di Cassino un uomo di 32 anni residente a Monte San Giovanni Campano separato e già gravato da analoghe vicende penali ed in materia di stupefacenti poiché resosi responsabile dei reati di  “atti persecutori, lesioni personali aggravate e continuate, resistenza a pubblico ufficiale e porto ingiustificato di oggetti atti ad offendere”.

L’uomo già sottoposto alla misura cautelare personale dell’allontanamento dalla casa familiare e dal divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dall’ex compagna, durante la notte del 25 aprile, in evidente stato di alterazione psico-fisica, dopo aver aggredito fisicamente il padre, a cui ha danneggiato il telefono cellulare al fine di impedirgli di contattare le forze di polizia, si è recato nel cassinate presso l’abitazione del fratello, dove l’ex compagna, insieme alla figlia di due anni e alla madre, si erano rifugiate per non essere ulteriormente offese e maltrattate. Con tre motoseghe a motore, di cui due con lama della lunghezza di 60 cm, e di un’ascia con lama in acciaio, ha forzato il portone d’ingresso dello stabile per entrare.

L’intervento dei carabinieri ha scongiurato il peggio. Il 32enne si è scagliato anche contro i militari che riuscivano solo a fatica a disarmarlo e bloccarlo.

Gli è stato contestato l’articolo 186 comma 7 del cds, ovvero il rifiuto di sottoporsi all’accertamento della guida sotto effetto di alcol la violazione amministrativa in materia di misure di contenimento al COVID-19. È stato anche proposto il foglio di via obbligatorio da Sant’Apollinare. Gli attrezzi e l’auto del 32enne sono stati posti sotto sequestro. La donna vittima delle reiterate condotte violente dell’ex compagno, peraltro in stato avanzato di gravidanza, a causa del forte stato di agitazione, ha chiesto l’intervento dei sanitari ed è stata trasferita al Pronto Soccorso dell’Ospedale Santa Scolastica di Cassino.

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