Traffico e smaltimento illecito di rifiuti. I carabinieri del Nipaaf del gruppo Carabinieri Forestale di Frosinone, hanno posto sotto sequestro un impianto di depurazione di una nota società del cassinate. Complessivamente l’attività ha coinvolto quattro società, con sette soggetti indagati: i legali rappresentanti delle società che conferivano, trasportavano e accettavano i rifiuti, nonché i professionisti che hanno svolto le analisi dei rifiuti. L’indagine, svolta su delega dal NIPAAF nell’arco degli anni 2017-2019, è stata piuttosto laboriosa, con numerosi sopralluoghi svolti con il supporto tecnico di un CTU nominato dall’Autorità Giudiziaria, ed a personale di Arpa Lazio sezione di Frosinone. In particolare è stato accertato che la società produttrice conferiva illecitamente a società non autorizzate ingenti quantità di rifiuti costituiti da fanghi derivanti dal processo di depurazione che, in assenza di esaustiva conoscenza della loro composizione e di adeguata caratterizzazione, andavano classificati come pericolosi e che invece venivano sistematicamente classificati come non pericolosi. Le operazioni di classificazione dei rifiuti non avvenivano pertanto in conformità dei criteri e delle modalità disciplinate dalla normativa europea. Per effetto della classificazione di detti rifiuti come non pericolosi, la società produttrice conseguiva un ingiusto profitto pari ad almeno 100.000 euro corrispondente alla differenza di costo di avviamento a smaltimento dei rifiuti non pericolosi rispetto al corrispondente codice speculare pericoloso.

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