Salerno, Acampora traccia li linee guida per il futuro


Consenso unanime per le parole pronunciate dal Presidente della Camera di  Commercio di Frosinone e Latina e presidente di Assonautica Nazionale, Giovanni Acampora, nella splendida cornice del “Salerno Boat Show” al  Marina D’Arechi. Il presidente ha evidenziato l’esigenza urgente di semplificare i processi burocratici come previsto nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: “Perché il nostro Paese ha necessità di un sistema infrastrutturale moderno ed efficace, che riconosca nel nostro sistema portuale un asset strategico in Europa”, ha detto.
Una necessità evidenziata da tutti gli esponenti presenti all’inaugurazione della quinta edizione del salone. In pieno accordo con il presidente Acampora gli interventi del Governatore della Campania, Vincenzo De Luca; del Presidente di Unioncamere e Presidente della Camera di Commercio di Salerno, Andrea Prete e del Presidente di Confindustria Nautica Nazionale, Saverio Cecchi. 
I risultati raggiunti fino ad oggi – ha aggiunto Acampora riferendosi alla Campania quale realtà molto attiva sulle tematiche dell’Economia del mare-  sono il frutto di un percorso a dir poco complesso rallentato dai troppi passaggi burocratici esistenti in Italia. Poi il presidente Acampora, nell’ottica di lavorare in sinergia anche in questa direzione, ha proposto: “Un patto tra le Camere di Commercio che si affacciano sugli 8.000 km di coste del nostro Paese, per sviluppare insieme nuove sinergie con il supporto delle Associazioni di categoria ed avere un ruolo sempre più incisivo al fianco delle imprese del settore”. 
Secondo Acampora iniziative come questa si inseriscono a pieno titolo nel panorama nazionale degli appuntamenti di settore, perché sono frutto di in una visione di sviluppo che pone la sua centralità nel mare e nelle sue molteplici dimensioni economiche espresse dalle diverse filiere ad esso connesse. L’economia blu – che in Europa oggi vale 218 miliardi di euro di valore aggiunto e 5 milioni di occupati; mentre in Italia il valore aggiunto prodotto è arrivato a 47,5 miliardi di euro, pari al 3,0% del totale dell’economia italiana – coinvolge un complesso sistema di filiere che rientrano nel perimetro della Blue Economy del nostro Paese”. 
Occorrono sinergie tra Istituzioni e mondo imprenditoriale che in Italia devono andare oltre l’ordinarietà.
 
 
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