ROMA: DURO COLPO ALLA COSCHE

43 persone 38 in carcere e 5 agli arresti domiciliari gravemente indiziate, a vario titolo, di associazione mafiosa, cessione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione aggravata e detenzione illegale di arma da fuoco. E ancora,  intestazione fittizia di beni truffa ai danni dello Stato aggravata dalla finalità di agevolare la ‘ndrangheta.  Più in particolare, nel corso delle attività di indagine, avviata nel 2016 dalla Direzione Investigativa Antimafia – Centro Operativo di Roma, con il coordinamento della DDA della Procura di Roma, sono stati raccolti elementi gravemente indiziari in ordine alla esistenza, nell’ambito della associazione di tipo mafioso unitaria denominata ‘ndrangheta – operante sul territorio della provincia di Reggio Calabria e delle altre province calabresi, sul territorio di diverse altre regioni italiane tra cui il Lazio. Tra le attività indagate anche quella di acquisire la gestione e il controllo di attività economiche nei più svariati settori come quello ittico, della panificazione, della pasticceria, del ritiro delle pelli e degli olii esausti, facendo poi sistematicamente ricorso ad intestazioni fittizie al fine di schermare la reale titolarità delle attività. Dalle indagini emergono gravi indizi che sul territorio della capitale si sia così riprodotta una struttura criminale non consistente semplicemente nel fatto che una serie di soggetti calabresi abbiano iniziato a commettere reati nella città di Roma in quanto i soggetti in questione sono risultati operare secondo tradizioni di ‘ndrangheta: linguaggi, riti, doti, tipologia di reati tipici della criminalità della terra d’origine e trapiantati a Roma dove la ‘ndrangheta si è trasferita con la propria capacità di intimidazione.

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