Si torna a parlare dell’omicidio di Antonio Teoli, il 68 enne ex operaio Fiat in vista del processo d’appello che si terrà giovedì prossimo. E’ stata chiesta una nuova perizia psichiatrica per il figlio della vittima Mario di 32 anni condannato a 15 anni di reclusione per aver ucciso il padre il primo agosto del 2018. Allora furono diverse e confuse le versioni date dal ragazzo sui fatti. Ora si punta sul riconoscimento della prevalenza dello stato di semi infermità mentale (già accertato nel processo di primo grado) per un ulteriore sconto di pena e soprattutto la derubricazione del reato da omicidio volontario a omicidio preterintenzionale. Un litigio sfociato nel sangue nel corso del quale Mario Teoli avrebbe ucciso il padre con sei coltellate, al torace e all’addome. Un delitto commesso con particolare efferatezza, Antonio Teoli avrebbe ricevuto danni a organi vitali perdendo la vita immediatamente. Fu lo stesso figlio ad allertare i soccorsi. Il cadavere venne ritrovato all’esterno dell’abitazione, vicino ad un pozzo. Sotto choc il 32enne, ai primi soccorritori riferì di essere stato vittima, assieme al genitore, di un’aggressione da parte di sconosciuti. A dicembre del 2019 l’omicida fu condannato a 15 anni, riduzione della pena dovuta al rito abbreviato e furono riconosciute le attenuanti per uso cronico di alcol. Si attende ora il verdetto della corte d’Appello di Roma che arriverà giovedì.
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