Dopo aver partecipato sabato mattina alla inaugurazione della mostra “Montecassino e Dante”, dove è esposto in anteprima mondiale, fino al 31 Dicembre, negli spazi del Museo Abbaziale il codice 512 della Divina Commedia risalente al XIV secolo, con al margine le note di Pietro Alighieri, uno dei figli di Dante, il sindaco, Enzo Salera, nel pomeriggio è partito alla volta di Ravenna. Il gonfalone della città di Cassino, decorata di medaglia d’oro al valor militare, è presente, assieme a quello di altri Comuni italiani, nella città romagnola per la celebrazione del VII centenario della morte del Sommo Poeta.
Enzo Salera è stato infatti invitato dal sindaco di Ravenna, Michele de Pascale, insieme ai colleghi delle città italiane che custodiscono la memoria di Dante. In un passaggio della lettera d’invito, il primo cittadino ravennate aveva scritto che “in questa cerimonia, ancorata ad una storia importante, è racchiusa l’intera vicenda del Poeta e dunque delle terre che sono state attraversate in vita e cantate nel poema sacro. La cerimonia rappresenta un appello a sollevare lo sguardo verso gli ideali a cui tendere, postura preziosa in questi tempi difficili del nostro vivere insieme, ha detto il sindaco di Ravenna.
A questo invito, non poteva certamente rimanere insensibile la città di Cassino il cui territorio è citato da Dante nel canto XXII del Paradiso. Il sommo poeta ascolta San Benedetto che racconta del monte di Cassino, frequentato nell’antichità da genti pagane e grazie a lui apertosi alla dottrina di Cristo, seppellendo il paganesimo.