Sono stati 26 i punti monitorati in 10 diversi laghi laziali e sottoposti ad analisi microbiologiche. In particolare sul lago di Bolsena, nel viterbese, 4 punti su 7 sono risultati fuori dai limiti. Il giudizio di “Fortemente inquinato” è stato assegnato al prelievo effettuato alla foce del Fosso del Ponticello canale in località Prati Renari, nel comune di San Lorenzo Nuovo, un punto cronicamente critico fin dal 2014.
Nel frusinate, entrambi i punti prelevati nel lago di Canterno nel comune di Ferentino, in corrispondenza del Fosso del Diluvio e a metà della sponda ovest, sono risultati entro i limiti. Tutti entro i limiti i punti in provincia di Latina, nei laghi di Fogliano, Fondi e Sabaudia. La foce canale su Strada Litoranea 6260, nel lago di Fogliano, la foce canale su via Acquachiara nel comune di Fondi e la confluenza dei canali San Magno e San Vito tra i comuni di Fondi e Monte San Biagio nel lago di Fondi. Per il lago di Sabaudia invece i prelievi sono stati effettuati di fronte al canale alla fine di Strada Selva Piana, alla foce canale su via Orsolini Cencelli, e alla foce canale su Via dei Bersaglieri.
Anche nei due laghi in provincia di Roma, Albano e Bracciano, non sono state riscontrate criticità. “Entro i limiti” i prelievi effettuati presso via spiaggia del lago 20, in via dei Pescatori nei pressi del Ninfeo Brigantino, e presso via spiaggia del lago 1, sul lago di Albano nel comune di Castel Gandolfo. Rientrano nei limiti, come lo scorso anno, anche i campioni prelevati alla foce del canale presso l’incrocio fra via della Rena e via San Pietro a Trevignano Romano, sul lungolago Giuseppe Argenti e alla foce del fosso della Lobbra entrambi nel comune di Bracciano e in via lungolago delle Muse, in località Vigna di Valle del comune di Anguillara Sabazia del lago di Bracciano.
Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio, ha sottolineato che con la Goletta dei Laghi si continua il monitoraggio su ecosistemi della Regione Lazio segnalando un oggettivo miglioramento generale che ha portato, nelle ultime due stagioni di analisi, a individuare meno scarichi non depurati che negli anni precedenti. Rispetto ai cinque punti critici, dove ci sono evidentemente scarichi di origine fecale derivati da mancata depurazione, Legambiente si mette a disposizione delle amministrazioni comunali coinvolte e dell’Arpa sollecitata a rintracciare le cause dell’inquinamento. Il Lazio è l’unica regione italiana con così tanti laghi grandi e piccoli, con una lunga e importante costa marina, e con un contesto di acque interne di primissimo piano tra quelle superficiali e quelle di falda, è per questo che vanno rivolte alla tutela delle acque tutte le attenzioni possibili rafforzando il ruolo delle aree protette e continuando a costruire contratti di fiume, lago, costa. I Laghi poi, sono tutti in area protetta con Parchi Regionali e Rete Natura 2000, sono una risorsa turistica immensa, un favoloso luogo di tutela della biodiversità, un fantastico contesto dove avviare le migliori politiche per lo sviluppo e rilancio economico sano e dove la tutela ambientale e la sostenibilità siano al centro delle scelte, ma anche i custodi e fornitori di servizi ecosistemici a tutti i cittadini.
Il tema del risanamento delle acque, soprattutto in alcuni punti critici, è centrale per risolvere una delle tante criticità che permangono nel Lazio. I risultati degli ultimi anni nei laghi laziali, in miglioramento, non devono far abbassare la guardia.