FORMIA: I MISTERI DELL’AFFONDAMENTO DEL “SANTA LUCIA”

“Storie negli abissi” un progetto dell’istituto Marco Tullio Cicerone coordinato dalle professoresse Clorinda Fusco e Giovanna Chiappalone. I fondali marini antistanti la costa laziale hanno fatto da trait d’union a tematiche che hanno spaziato dalla tutela del patrimonio ambientale e marino, all’inquinamento, al ritrovamento di reperti archeologici di epoca romana, nonché alle vicende belliche che il 24 luglio 1943 hanno portato all’affondamento, a largo di Ventotene, della nave postale ”Santa Lucia”.

La nave postale Santa Lucia, partita da Ponza alle 8 del mattino del 24 luglio 1943, viene intercettata verso le 10 al largo di Ventotene da una squadriglia di otto aerei del 47° stormo di aerosiluranti inglesi partiti dalla base tunisina di Protville: 65 furono i morti, solo 5 i superstiti, uno dei quali, il comandante Simeone, morì pochi giorni dopo. L’inchiesta della Capitaneria di Porto di Gaeta si perse nel caos successivo al 25 luglio (caduta del fascismo) e all’8 settembre (armistizio). Il silenzio e la mancanza dei corpi delle vittime creano un mistero che produce leggende. Perché fu attaccato proprio il “Santa Lucia”? Forse trasportava un passeggero illustre o Benito Mussolini? O qualche confinato politico importante? Oggi, finalmente, con questo libro, possiamo svelare la verità. Introduzione di Giovanni Pettorino. L’affondamento del Postale “Santa Lucia” e anche grazie al progetto che ha visto impegnato l’Istituto “Marco Tullio Cicerone” di Formia.

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