Un termovalorizzatore in ogni distretto dell’Automotive in Italia a partire da Cassino Plant di Stellantis: per ridare competitività e contrastare il rischio delocalizzazioni. Lo sostiene fortemente Francesco Borgomeo, Presidente di Unindustria Cassino.
«La manifattura italiana ha bisogno di energia a basso costo per vincere la concorrenza internazionale, ed il settore dell’automotive ne ha bisogno ancor di più. Al contempo i rifiuti devono trovare una soluzione in una logica di recupero secondo l’economia circolare. Ecco quindi che realizzare un termovalorizzatore nell’area Cosilam che generi energia elettrica per Stellantis Cassino Plant, significa sostenere tutte le aziende dell’indotto, garantire ancora più spinta alla filiera dell’elettrificazione promossa dalla joint venture di Fincantieri Power4Future, e significa entrare nella vera transizione ecologica attraverso una reale politica industriale”. Questo progetto si sposa con la posizione assunta dal ministro Roberto Cingolani quando dichiara che opporsi allo sviluppo vuol dire andare incontra ad una catastrofe climatica. Soprattutto perché i competitor di Stellantis, della componentistica auto, della futura gigafactory, del polo della nautica con il suo indotto, possono contare su energia elettrica a costi irrisori ottenuta attraverso termovalorizzatori sicuri, risolvendo anche il problema dei rifiuti. Trasformare i rifiuti da problema ad opportunità significa metterli a disposizione di fabbriche che trainano intere filiere e territori, fornendo energia pulita e sicura a bassissimi costi e garantendo solidità e futuro alle eccellenze del Made in Italy. Si è sempre più convinti che la strada che la politica deve seguire è proprio questa.