ALATRI: OMICIDIO BRICCA, PERQUISIZIONI IN ABITAZIONI

Proseguono a ritmo serrato le indagini per dare un volto a colui che ha ucciso Thomas Bricca ad Alatri nel frusinate. Nella giornata di lunedì decine di militari hanno passato al setaccio la zona dove sorge l’ex campo di concentramento, in località Le Fraschette. L’intento è stato quello di cercare la pistola usata dal killer per far fuoco sul gruppetto di amici che si trovava in largo Cittadini, dove ha trovato la morte Thomas.  È stato impiegato anche un elicottero per tenere sotto controllo dall’alto la zona. Il cerchio starebbe per chiudersi su un nucleo familiare, già sentiti in caserma nei giorni scorsi. Le forze hanno etichettato il servizio svolto come un normale servizio di controllo.

Perquisizioni e controlli serrati sono andati avanti per tutto il pomeriggio, anche con l’ausilio di cani poliziotto a caccia dell’arma, probabilmente una pistola a tamburo, dello scooter e dei caschi integrali usati dai killer la sera del delitto.

La pista degli inquirenti si stringe quindi sulla malavita del posto, legata al giro della droga. Le bande locali si contendono le piazze dello spaccio e Thomas potrebbe essere stato ucciso per uno scambio di persona.

L’ipotesi della “guerra fra bande” resta dunque la più accreditata dai magistrati di Frosinone, come spiegò lo stesso procuratore Antonio Guerriero a 24 ore dall’omicidio

Contemporaneamente sono scattate anche le perquisizioni nei confronti di alcune persone ritenute coinvolte con l’omicidio. Si tratterebbe degli stessi individui che, ad un paio di giorni dalla morte di Thomas, si presentarono in caserma dai carabinieri per chiarire la loro posizioni. Gli investigatori sono quindi alla ricerca di alcuni elementi fondamentali per completare il puzzle di quella sera. Tante, invece, sono le testimonianze degli amici di Thomas che fin dal primo giorno sono stati sentiti dai carabinieri.
Tutti avrebbero fatto nomi e cognomi di chi, per vendetta, ha deciso di aprire il fuoco contro un gruppo di ragazzi seduti su una scalinata. In particolare è Omar a raccontare che il vero obiettivo dell’agguato sarebbe stato lui dopo una serie di risse che si erano verificate in città nei giorni precedenti.

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