PONZA TERRA DI NESSUNO, SULL’ISOLA AGGRESSIONI ANCHE PER I GIORNALISTI

Tante sono ancora le cose poco chiare che accadono sull’isola di Ponza, soprattutto nelle ore notturne e nei luoghi della cosiddetta movida. Un’isola che da molti viene definita, irrequieta, turbolente, che nasconde tante realtà difficili da individuare, di cui è costellata anche la vicenda della morte di Gianmarco Pozzi e come conferma anche il fatto che sull’isola c’è infinita omertà, la volontà di nascondere agli occhi di tanti molteplici aspetti della vita soprattutto notturna. Dimostrazione è anche il grave fatto che si è verificato nella notte tra sabato e domenica scorsi, quando un giornalista che stava effettuando immagini di repertorio sull’isola è stato aggredito verbalmente, con minacce anche molto serie, da un energumeno di passaggio che poi si è scoperto e come lui stesso si è presentato, facente parte del comune. Certo non c’è voluto molto ad arrivare all’identificazione del soggetto che si atteggiava a protettore della patria, che cercava di imporre la sua stupida superiorità nei confronti di una persona che in quel momento stava svolgendo il proprio lavoro e che, sotto le minacce dell’uomo, aveva solo necessità di proteggere la sua costosa apparecchiatura dalla furia di un soggetto che non era in grado di mettere tre parole insieme. Minacce personali e rivolte anche alla categoria dei giornalisti, minacce di distruggere la telecamera. In tutto questo, la cosa più grave, è rappresentata dal fatto che lo sparapose di turno ricopra cariche importanti nelle istituzioni e in questo caso ogni commento risulta essere superfluo. Della serie se tanto mi da tanto, sull’isola ci si può aspettare succeda di tutto.

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