OMICIDIO CAMBONI, IL GIALLO DEL PORTAFOGLI

Proseguono senza sosta le indagini sull’omicidio di Stefania Camboni, la 58enne uccisa con 34 coltellate nella sua villetta di Fregene nel comune di Fiumicino. Ora si profila un vero e proprio giallo, quello che riguarda il portafogli della vittima sparito quattro giorni prima del delitto e poi ricomparso tra l’erba nei pressi dell’auto ritrovata a poca distanza dalla villetta. Esistono ancora molti lati oscuri della vicenda che la procura di Civitavecchia sta cercando di ricostruire in questi giorni. Al momento c’è solo un quadro indiziario che punta alla “nuora” della donna, ovvero Giada Crescenzi, compagna del figlio Francesco Violoni. La donna ad oggi è l’unica indagata ma la sua iscrizione sul registro vale anche a tutela della stessa trovandosi lei sola, la notte dell’omicidio, nella villetta di via Santa Teresa di Gallura a Fregene. Non ci sono ancora prove certe che possano attribuire il delitto alla Crescenzi, non si trova ancora l’arma del delitto. Una cosa comunque sembrerebbe chiara, nessuna rapina finita male ci sarebbe stata quella notte. I reperti acquisiti nel corso dell’ultimo sopralluogo nella villetta da parte del Ris e che saranno analizzati nei prossimi giorni, c’è proprio il portafoglio della vittima stranamente ritrovato non lontano dall’auto il giorno stesso dell’omicidio. Sulla partecipazione della Crescenzi al delitto gli inquirenti non hanno al momento elementi per poterla escludere, ma la donna, assistita dall’avvocato Anna Maria Anselmi, non ha ferite su di sé compatibili con un’aggressione tanto violenta com’è stata quella contro la Camboni. La 58enne, stando anche all’autopsia, si è difesa. Prova ne sono le ferite su entrambe le braccia. Poi ci sono i taccuini trovati nella villetta su cui viene indicato il fatto che la Camboni avrebbe contratto debiti e successivamente pagati con indicazioni su altre cifre ancora da pagare. A tale proposito la stessa Crescenzi fece mettere a verbale il fatto che la vittima si sarebbe fatta nemica buona parte della zona andando a chiedere soldi e minacciare la gente. Giovedì nuovo interrogatorio in carcere.

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