L’ANFITEATRO DI SANTA MARIA CAPUA VETERE

Si è ripartiti alla grande con le giornate dell’archeologia, numerosi i siti in tutta Italia che hanno ripreso ad accogliere turisti anche dall’estero. Numerose sono le bellezze archeologiche di cui possiamo godere nelle nostre zone. In particolare ci ha incuriositi il sito di Santa Maria Capua Vetere nel casertano, l’Anfiteatro romano che, a detta di molti, sembrerebbe essere secondo come estensione, solo al Colosseo di Roma. Poteva contenere fino a 60.000 spettatori, praticamente uno stadio di oggi.

L’Anfiteatro campano, il Museo archeologico dell’antica Capua e il Museo dei Gladiatori.  Una vasta area archeologica in cui i ruderi si sposano con la vegetazione naturale e spontanea che cresce in questi spazi e che conserva anche specie molto rare come l’orchidea selvatica.

Numerose le iniziative attivate dall’Archeoclub volte a ritornare ai numeri del periodo pre covid.

Di particolare rilievo sono le tombe dipinte di Capua, attuale Santa Maria Capua Vetere, venute già alla luce nella seconda metà dell’Ottocento, molte delle quali quindi decontestualizzate, altre, sulla spinta di attenti studiosi come Minervini e Helbig, furono oggetto di una mostra sulle antichità capuane a Caserta, altre furono invece esposte al Museo Campano di Capua in seguito a donazioni e vendite di collezionisti locali.  

L’obiettivo resta ora quello di ampliare, innovare e diversificare l’offerta turistica della regione attraverso la diffusione della conoscenza e la creazione di nuovi canali di destinazione che spostino i flussi di visitatori da luoghi più noti verso mete poco valorizzate. 

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