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INQUINAMENTO E SMALTIMENTO DEI RIFIUTI

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La lotta contro l’inquinamento ambientale diventa sempre più prioritaria. In provincia di Frosinone risulta essere basilare anche la lotta allo smaltimento illecito di rifiuti. La relazione semestrale stilata dalla Direzione Investigativa Antimafia e inerente i primi sei mesi del 2020 non lascia spazio a dubbi. Il rapporto dedica alla provincia di Frosinone specifica attenzione, in particolar modo all’indagine Cavum del 28 gennaio del 2020 condotta dai carabinieri forestali del comando provinciale di Frosinone. Un’indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia e portata avanti dai militari del maggiore Vito Antonio Masi, comandante del Nipaaf, che hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di cinque persone appartenenti ad un’organizzazione criminale responsabile di traffico illecito di rifiuti nel frusinate. Illeciti ambientali che vengono perpretati un po’ ovunque, discariche abusive che spuntano come funghi, rifiuti speciali di ogni tipo altamente pericolosi per l’ambiente e la salute dell’uomo. Rifiuti speciali pericolosi, quali i residui da lavorazioni del petrolio, oli esauriti, solventi. Un business questo della malavita su cui continua a far piena luce l’attività della Dia, favorito dalla vicinanza del basso Lazio alla Campania. Le indagini continuano ad evidenziare forti interessi dei clan per le zone del basso Lazio e in particolar modo per la zona del cassinate dove si registra una presenza crescente di sodalizi criminali campani, in particolare originari del casertano.  Nell’area risiedono soggetti appartenenti al cartello dei Casalesi, agli Esposito di Sessa Aurunca, ai Belforte di Marcianise.

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