Quello degli incendi, che puntualmente ogni estate si abbattono con intensità e danni sempre maggiori anche nel basso Lazio, è un fenomeno complesso da analizzare e altrettanto difficile da contrastare. Nei giorni scorsi sono andati persi ettari di vegetazione nei comuni di Fondi, Itri, Lenola e Sperlonga a Punta Cetarola, colpito nella giornata di sabato anche Monte San Biagio proprio a ridosso del centro abitato. “Come ribadito anche negli anni passati il primo passo è la completa ed effettiva attuazione della Legge Quadro 353/2000 – dichiara Paola Marcoccia, presidente del Circolo Intercomunale Legambiente “Luigi Di Biasio” – uno strumento fondamentale che può effettivamente contribuire a controllare il numero di incendi dolosi appiccati sulla spinta di diversi interessi economici criminali. La Legge Quadro prevede, insieme al delitto di incendio boschivo doloso, vincoli molto stringenti per le aree attraversate dal fuoco: divieto di nuove costruzioni per dieci anni e di modifica della destinazione d’uso per 15 anni. Sono vietate, inoltre, per 5 anni attività di rimboschimento e di ingegneria ambientale (con finanziamenti pubblici) salva autorizzazione del Ministero dell’Ambiente, e per 10 anni attività di pascolo e caccia. Alla violazione di questi divieti conseguono sanzioni, amministrative o penali. L’aggiornamento tempestivo annuale del catasto incendi e la sua applicazione, come previsto dalla Legge, deve essere una priorità, al fine di impedire tutto ciò che è vietato svolgere e realizzare sulle aree dove si sono verificati incendi e quindi applicare con esattezza i vincoli previsti dalla Legge. Secondo i dati del Rapporto nazionale Ecomafia 2021 di Legambiente, nel 2020 sono stati percorsi dal fuoco 62.623 ettari (+ 18% rispetto all’anno precedente) con 4.233 reati accertati (in crescita del 8,1% rispetto al 2019), 552 persone denunciate per reati di incendio doloso e colposo (+ 25,2% rispetto al 2019) e solo 18 persone arrestate. Manca inoltre un’integrazione fra la pianificazione dell’emergenza e delle attività di lotta agli incendi con la pianificazione territoriale in ambito agro-silvo-pastorale e di conservazione dell’ambiente. Gli incendi costituiscono un pericolo per l’incolumità pubblica, ogni anno provocano la perdita di un’inestimabile risorsa di ossigeno, di biodiversità e bellezze. Il fuoco riesce a ricattare e a mettere in ginocchio un territorio con facilità estrema, danneggiandone pesantemente alcuni settori, lasciando delle ferite profonde.