È STATO FATTO BRILLARE L’ORDIGNO TROVATO AL PORTO DI FORMIA

In occasione delle attività subacquee di indagine archeologica prescritte dalla competente Soprintendenza ai Beni Archeologici e nel corso dei lavori di adeguamento funzionale degli scivoli e delle banchine presenti presso il molo “Vespucci” di Formia, è stato individuato un ordigno proprio all’interno del bacino portuale ad una profondità di circa sette metri.

Era adagiato su di un lato del porto non interessato dall’intenso traffico di traghetti di linea ed unità da diporto.  

È stata informata la Prefettura di Latina e limitate le attività nell’area interessata. La Prefettura ha richiesto l’intervento di personale specializzato ovvero militari e mezzi del Nucleo SDAI del Gruppo Operativo Subacquei, di stanza presso il porto di Napoli.

L’ordigno, dopo esser stato riconosciuto come una bomba di aereo risalente alla Seconda Guerra Mondiale, è stato messo in sicurezza e rimorchiato fuori dall’ambito portuale da una motovedetta della Guardia Costiera di Formia.

Si è quindi proceduto al brillamento in un punto precedentemente individuato, a circa sette miglia al largo di Punta Stendardo del porto di Gaeta con un fondale di oltre 70 metri, ad una distanza ed una profondità adeguate a garantire la sicurezza delle operazioni e a tutelare l’ambiente marino.

A supporto delle attività nella cornice di sicurezza in mare è stata impiegata anche una motovedetta della Guardia Costiera di Gaeta.

Il sinergico intervento delle Autorità preposte e degli operatori ha consentito di rimuovere rapidamente l’ordigno, limitando i disagi per l’utenza marittima e permettendo di rendere nuovamente fruibile il porto.

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