È morto David Sassoli

Ha sempre sostenuto il progetto teso a rafforzare quel senso di cittadinanza europea che proprio sugli scogli dell’isolotto di Santo Stefano ha posto le sue fondamenta. Il progetto di un’Europa unita con il “Manifesto”, il passaggio di tanti protagonisti della vita della Repubblica italiana da Sandro Pertini a Umberto Terracini a Roberto Pugliesi, uomini definiti coraggiosi costretti a trascorrere parte della loro vita in questo carcere, alla luce di tutto ciò si è sempre battuto per la promozione dei valori europei.

David Sassoli, presidente del Parlamento Europeo, se n’è andato all’età di 65 anni con l’Europa nel cuore, un patrimonio da conservare, ha sempre detto. Lo ha stroncato una grave complicanza dovuta ad una disfunzione del sistema immunitario. È morto presso il centro oncologico di Aviano in provincia di Pordenone. Giornalista, conduttore del Tg1 per diversi anni, testata di cui ha anche assunto la vice direzione. Una vita divisa tra giornalismo e politica. Proprio il suo impegno nella politica lo ha portato numerose volte, a partire dal 2009, nelle province di Latina e Frosinone. Nel 2019 la carica di presidente del parlamento europeo. Nel suo discorso di apertura iniziale, Sassoli rabadì l’importanza di agire per contrastare il cambiamento climatico, la necessità di una politica più vicina ai cittadini e ai loro bisogni, soprattutto ai giovani, e l’urgenza di rafforzare la democrazia parlamentare e di promuovere i valori europei. Sassoli è stato il secondo presidente italiano del Parlamento europeo dopo Antonio Tajani da quando l’assemblea di Strasburgo viene eletta a suffragio universale.

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