Sì all’Italia unita, libera e giusta. Una firma contro l’Autonomia differenziata, è stato questo lo slogan della mobilitazione che ha caratterizzato lo scorso weekend con iniziative e banchetti in tutta Italia. In occasione delle due giornate, i rappresentanti dei partiti, dei sindacati e delle associazioni sono stati presenti in molte città per testimoniare un impegno straordinario per raccogliere entro settembre le 500.000 firme necessarie. Si chiede così l’abrogazione della legge sulla autonomia differenziata perché, sostengono in molti, spaccherà l’Italia in tante piccole patrie, condannando il Paese all’irrilevanza politica ed economica anche a livello europeo.
La legge farà crescere le disuguaglianze sociali a danno di tutta collettività, farà crescere anche la burocrazia, complicando la vita alle imprese.
L’autonomia differenziata impoverisce il lavoro e mette in discussione il contratto collettivo nazionale e poi colpisce la sicurezza sul lavoro. Compromette definitivamente il Servizio Sanitario Nazionale: il diritto alla salute sarà riservato a chi potrà permetterselo, e le Regioni saranno ancor più libere di accelerare il processo di privatizzazione in atto.