CASSINO: LA PENALINA E’ ILLEGALE

A Cassino è stata eccepita, con una lettera inviata al legale rappresentante della Publiparking, la società che gestisce la sosta a pagamento, la nullità del contratto nella parte in cui è previsto che un avviso di accertamento, nell’ipotesi di integrazione oraria da regolarizzare, potrà essere pagato entro 24 ore mediante parcometri o presso l’ufficio della Società. La cosiddetta “penalina” è infatti un atto contra legem e dannoso per il Comune. Lo è perché le somme derivanti da tali sanzioni, dell’ordine di parecchie decine di migliaia di euro l’anno, vanno alla Publiparking e non al Comune che viene, così, pesantemente penalizzato, in maniera illecita.

Il legale rappresentante della Società è stato pertanto invitato a procedere senza ulteriori indugi alla formalizzazione della esclusione dal contratto di tale clausola. Con l’avvertimento che, ove così non fosse, si sarà costretti ad intraprendere “le più opportune iniziative, in ogni sede giudiziale, per la tutela dei diritti del Comune di Cassino”. Sinora non è stata opposta alcuna contestazione alla lettera del Segretario Generale e del Comandante.

Intanto dal giorno 16 maggio la cosiddetta “penalina” è stata sospesa e si avvierà il recupero delle somme incassate dalla Società. Somme dunque che dovranno essere restituite all’Amministrazione in virtù di una Giurisprudenza consolidata, richiamata nella lettera. In particolare con riferimenti a pronunciamenti della Corte di Cassazione (sentenza n.22036 del 2 settembre 2008 e n.16258 del 3 agosto 2016) e a precisazioni della Corte dei Conti (sentenza n. 888 del 19 settembre 2012): “L’accertamento della sosta del veicolo senza ticket comprovante il pagamento del corrispettivo dovuto oppure  con tagliando esposto scaduto per decorso del tempo di sosta pagato (…) configura una ipotersi di danno erariale per il Comune, rappresentato dal mancato incasso dei proventi che sarebbero derivati dalla applicazione della sanzione per violazione delle norme che disciplinano la sosta in aree a pagamento”.

Il Comandante della Polizia Locale Pugliese, raccomanda di prestare attenzione perché “ si tratta di atto contra legem e dannoso per il Comune”. Ed aggiunge: “E’ opportuno precisare, al netto di strumentalizzazioni politiche, che l’integrazione oraria, oltre a non essere supportata da alcuna norma giuridica, costituisce danno erariale, come stabilito dalla costante e prevalente giurisprudenza.

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