Con parole semplici e adeguate alla loro giovane età, Anna Foa ha voluto raccontare ai ragazzi delle classi quinte delle sezioni A e B dell’istituto Dante Alighieri di Formia, gli orrori della Shoa. “Portico d’Ottavia 13, una casa del ghetto nel lungo inverno ’43. L’autrice racconta quel sabato nero del ’43, che ha segnato l’esistenza di tante persone. Alcuni riuscirono a scappare attraverso i tetti. Frugando negli archivi e nelle testimonianze dei sopravvissuti, Anna Foa dà voce a una microstoria che pone le questioni essenziali di una storia più grande.
Delle tante nefandezze compiute dai nazisti, la rappresaglia del ghetto fu quella più dura. La razzia tedesco-fascista del 16 ottobre ha lasciato un segno indelebile. Un luogo che non si può dimenticare, ecco perché far conoscere quelle storie terribili è fondamentale per le nostre nuove generazioni.
Non è stato semplice raccontare storie come questa a bambini in giovanissima età, insegnare loro quali sono i reali valori della vita e il saper vivere.