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A FONDI SI È PRONTI PER I PUC

A Fondi si è pronti per la partenza del Puc ovvero i progetti utili alla collettività. Chi percepisce il reddito di cittadinanza avrà la possibilità di lavorare per la collettività migliorando i servizi ai cittadini. Il progetto, approvato nell’ambito del comitato dei sindaci del distretto socio sanitario LT4, è stato approvato in giunta a Fondi lo scorso venerdì ed è pronto per prendere il via. Sono 100, in totale, i destinatari per un totale di cinque diversi settori. «Il reddito di cittadinanza – spiega il sindaco di Fondi Beniamino Maschietto – prevede che i beneficiari sottoscrivano un patto per il lavoro, a cura del centro per l’impiego, e un patto per l’inclusione sociale, a cura del settore competente del Comune di appartenenza. All’interno dei vari patti è quindi prevista la partecipazione ai Puc, si tratta di una grande opportunità per tutti: per la città, per il miglioramento dei servizi e per i diretti interessati che lavoreranno, dalle otto alle 16 ore settimanali, per un totale di sei mesi. Chi si rifiuterà di svolgere le attività proposte, verrà segnalato all’Inps e rischierà di perdere il sussidio. I Puc, insomma, sono da intendersi come un’attività di restituzione sociale per coloro che ricevono il reddito di cittadinanza ma, allo stesso tempo, rappresentano un’occasione di inclusione e di crescita per i diretti interessati. Sono cinque i progetti attivati a Fondi ognuno dei quali supervisionato da un diverso tutor. La sottoscrizione del patto, inoltre, prevede l’automatica copertura assicurativa. L’intero costo è a carico del ministero competente.

Il progetto ha l’obiettivo di promuovere la tutela del bene comune ovvero gli spazi pubblici e le aree verdi di Fondi. Le attività riguardano la vigilanza degli ingressi/uscite dei parchi, la manutenzione delle aree verdi, la cura degli spazi pubblici, servizio di misurazione della temperatura, l’ausilio nella compilazione del modello di riconoscimento dei soggetti ospitati nell’area interessata in riferimento alle recenti normative anti-covid. Interessati anche i settori cultura, sociale, settore ambiente e tutela dei beni comuni.

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