Frode per 45mln con società facchinaggio, 8 indagati

L’idea era quella di creare, avvalendosi di c.d. teste di legno, cooperative di facchinaggio e srl con vita media di 3-4 anni, con sede in Gran Bretagna, con le quali omettevano il versamento delle imposte pari a 45 mln e di 5mln di contributi previdenziali, realizzando così una frode per circa 50 milioni di euro. In particolare queste società e cooperative fatturavano regolarmente gli elevati ricavi, ma poi si dimenticavano –per così dire- di versare iva, ires, irap, ritenute d’acconto, contributi inps e oneri sociali. Col mancato versamento dei contribuiti previdenziali, ancora, si finanziava l’acquisto di 41 terreni, yacht, auto di lusso ed immobili di pregio sparsi tra la Toscana, l’Emilia Romagna, la Campania e il Veneto, ma, di fatto, pagati mediante assegni circolari emessi dalle società coinvolte nel sistema fraudolento.
Il lavoro della Guardia di Finanza di Roma è durato 2 anni, concludendosi oggi con 8 persone indagate e col sequestro di conti correnti, quote societarie e beni immobili per 22 milioni di euro. A capo dell’organizzazione quattro soggetti di origine campana, amministratori di aziende di rilevanti dimensioni con appalti su tutto il territorio nazionale per la fornitura di mano d’opera (facchini, operai, call center, ecc.) fornita da più di 2.000 dipendenti. Il sistema era in grado di sbaragliare la concorrenza grazie a prezzi altamente competitivi, inferiori alla media di settore. I capi e i partecipanti all’organizzazione dovranno rispondere dei reati di frode fiscale, riciclaggio, appropriazione indebita, distruzione delle scritture contabili e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.